Il noto scrittore e giornalista Beppe Severgnini ha recentemente condiviso la sua passione per l’Inter, rivelando come il calcio, oltre ad essere uno sport, rappresenti una vera e propria lezione di vita. Durante un’intervista rilasciata a Milano il 19 luglio 2025, Severgnini ha sottolineato l’importanza delle sconfitte come opportunità di crescita personale e collettiva, affermando che il calcio possiede una forte funzione educativa.
La passione per l’Inter e il legame con la famiglia
Severgnini si definisce un nonno felice e descrive la sua vita professionale come strettamente legata alla sua passione per il calcio, in particolare per l’Inter. Ha pubblicato diversi libri sulla squadra e ha collaborato con importanti testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Oggi, il suo obiettivo è trasmettere l’amore per il club alla nipotina Agata, che è già stata avviata nel mondo nerazzurro. La sua scelta di tifare per l’Inter risale alla sua infanzia, quando la squadra dominava il panorama calcistico. “Vinceva tutto quando ero alle elementari”, ha spiegato, “e la squadra vincente è sempre quella che attrae, è una regola che chiamo del ‘carro del vincitore'”.
I ricordi di San Siro e le emozioni del passato
Il primo incontro di Severgnini con il mitico stadio San Siro risale ad aprile del 1967, quando assistette a un deludente Inter-Lazio terminato 0-0. “Ricordo il portiere della Lazio, Idilio Cei, che assomigliava al mio salumiere”, ha raccontato, rievocando con nostalgia quell’esperienza. La sua passione per l’Inter si è intensificata negli anni, specialmente quando la squadra ha trionfato nella Coppa dei Campioni nel 1964 contro il Real Madrid. “Guardavo la partita dal divano con mio padre, l’immagine era sfuocata ma era comunque meravigliosa”, ha ricordato. Anche la vittoria del 1965 contro il Benfica ha segnato un momento importante, anche se la prima finale persa nel 1967 contro il Celtic ha lasciato un segno profondo. Severgnini ha sottolineato come il calcio insegni a gestire le delusioni e le aspettative, un insegnamento prezioso per la vita.
Le sconfitte e l’insegnamento che ne deriva
Severgnini ha parlato anche di altre sconfitte significative, come quella contro l’Ajax nel 1972. “Ci sono partite in cui gli avversari sono così forti che non puoi far altro che applaudire”, ha affermato, citando una recente esperienza a Monaco. La delusione di quella partita è stata amplificata dalla differenza di atteggiamento tra le due squadre, ma Severgnini ha ricordato anche i momenti di gioia, come il trionfo dell’Inter nel 2010. “L’anno scorso è stato istruttivo, anche se non abbiamo vinto trofei”, ha detto, esprimendo delusione nei confronti dell’allenatore Inzaghi, sottolineando l’importanza di non deludere i tifosi, paragonandoli a bambini che non dimenticano facilmente.
Una nuova generazione di tifosi
Agata, la nipotina di Severgnini, rappresenta la nuova generazione di tifosi interisti. Con poco più di tre anni, già indossa il cappellino nerazzurro e canta le canzoni della sua squadra. “Cresce bene e sa già cantare”, ha detto con orgoglio Severgnini, che si alterna con lei nelle strofe. Nonostante la presenza di una madre milanista, la piccola è ben avviata a diventare una vera interista. Severgnini ha anche parlato di Ivan Cordoba, un giocatore che lo ha sorpreso per il suo carattere gentile e corretto al di fuori del campo, in contrasto con la sua presenza aggressiva in partita.
Il tifo e le sue sfumature nel mondo
Severgnini ha riflettuto sul tifo, sottolineando come rappresenti una manifestazione delle emozioni più profonde. “Il tifo è passione, lealtà, gioia e delusione”, ha affermato, evidenziando come sia un’educazione sentimentale piuttosto che una questione razionale. Ha anche criticato come la politica possa trasformare la passione in un tifo irrazionale, portando a situazioni problematiche. Riguardo alla violenza negli stadi, ha chiarito che non si tratta di veri tifosi, ma di delinquenti. Ha reso omaggio a Gianluca Cameruccio, responsabile della sicurezza dell’Inter, per il suo impegno nella lotta contro la criminalità nelle curve, sottolineando l’importanza di affrontare questi problemi con serietà e determinazione.