“Nonostante il ritardo rispetto ad altre nazioni europee e nordamericane, anche l’Italia ha assistito a una trasformazione significativa nel calcio femminile, un settore che sta crescendo grazie a passione, interesse e nuove sfide. Questo cambiamento si colloca sotto il segno della sostenibilità e rappresenta un futuro tutto da costruire.” Queste parole riassumono il messaggio chiave del libro del giornalista Pietro Scognamiglio, intitolato “Storia del calcio femminile italiano: Dalle origini al professionismo – cronaca di una passione che ha sfidato ogni limite”, pubblicato da Diarkos. L’opera è stata stampata poco prima della storica avventura della nazionale italiana, guidata da Andrea Soncin, agli Europei 2025, dove le azzurre hanno raggiunto le semifinali, cedendo solo ai supplementari contro l’Inghilterra.
Il riconoscimento delle pari opportunità nello sport
Nella prefazione del libro, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha evidenziato l’importanza del riconoscimento delle pari opportunità attraverso lo sport. Gravina ha affermato che il calcio femminile italiano sta dimostrando che questo cambiamento è già in atto. L’ex calciatrice Katia Serra, nell’introduzione, ha messo in luce come il libro racconti le storie di partite e trofei, di donne e uomini che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio, spesso senza nemmeno rendersene conto, lasciando che fosse il campo a parlare.
La storia del calcio femminile italiano
Pietro Scognamiglio, originario di Potenza e classe 1984, è un collaboratore della Gazzetta dello Sport dal 2018, dove si occupa di serie B, serie C, calcio femminile e nazionali giovanili. È anche telecronista freelance per Lega Serie A, Sky Sport, Mediaset, Lega B e Vivo Azzurro Tv. Nel suo libro, Scognamiglio analizza la storia del calcio femminile italiano, che ha fatto un percorso significativo dagli albori negli anni Trenta fino ai giorni nostri. Dopo un lungo periodo di marginalizzazione all’interno della FIGC, nel 1986 si è finalmente registrata l’integrazione formale con la creazione della Divisione calcio femminile, associata alla Lega nazionale dilettanti.
Questo passaggio ha aperto la strada a un ciclo di successi tra gli anni Ottanta e Novanta a livello internazionale. Nel campionato nazionale, si sono messe in luce squadre come Torres, Verona e Brescia, i club più titolati dell’era pre-professionistica. Tuttavia, per compiere un vero salto di qualità , sono stati necessari ulteriori sviluppi. Nel 2017, l’ingresso dei club maschili ha incrementato visibilità e interesse. Le Ragazze Mondiali del 2019 hanno poi conquistato il cuore degli italiani, contribuendo a una spinta politica che ha portato alla decisiva svolta del 2022: il passaggio al professionismo del massimo campionato nazionale.