Il Salvagente ha analizzato 14 soft drink famosi, trovando PFAS, pesticidi e zuccheri elevati. Alcune bibite non raggiungono la sufficienza nei test di laboratorio.
Le bibite zuccherate e gassate vengono consumate con leggerezza, spesso senza domandarsi cosa nascondano davvero quelle bottiglie dai colori accesi. Un nuovo test del Salvagente mette sotto la lente 14 soft drink di marchi molto noti, verificando la presenza di PFAS, pesticidi e ingredienti problematici. I risultati, pubblicati a luglio 2025, rivelano che alcune bevande non solo contengono zuccheri eccessivi, ma presentano anche tracce di sostanze chimiche destinate a essere vietate in Europa.
L’analisi si è concentrata su cole, tè freddi e bibite all’arancia e al limone, tra cui Coca-Cola, Fanta, Pepsi, Estathè, San Benedetto, Sanpellegrino e altre marche di largo consumo. Tra i campioni esaminati, 7 bevande presentano PFAS e ben 5 aranciate mostrano residui di pesticidi, spesso oltre i limiti previsti per l’acqua potabile.
PFAS e pesticidi nelle bibite più diffuse
Nelle 14 bevande testate sono stati trovati Pfms e PfhxA, due composti della famiglia dei PFAS, noti come “forever chemicals” per la loro persistenza nell’ambiente e nell’organismo. Il PfhxA, già considerato rischioso per fegato, reni e sistema ormonale, sarà vietato in Europa dal 2026. Pur non esistendo limiti specifici per i soft drink, i valori riscontrati vengono paragonati a quelli fissati per l’acqua potabile, molto più stringenti.

Il test rivela anche un’alta presenza di pesticidi nelle bibite all’arancia, tra cui imazalil e spirotetramat. Quest’ultimo, sospettato di danneggiare la fertilità, sarà bandito nell’UE da ottobre 2025. Tutte le aranciate analizzate supererebbero i limiti di sicurezza dell’acqua potabile, se applicati alle bibite. Un dato che preoccupa, considerando il consumo abituale di queste bevande da parte di bambini e adolescenti.
Il Salvagente sottolinea che i pesticidi, anche in quantità ridotte, possono accumularsi nell’organismo e, insieme ai PFAS, rappresentare una combinazione pericolosa per la salute a lungo termine.
Zuccheri, dolcificanti e coloranti: i marchi bocciati
L’indagine evidenzia anche l’eccessivo contenuto di zuccheri, con punte oltre i 10 grammi per 100 ml in Coca-Cola, Fanta, Schweppes e alcune linee di tè freddo. Una lattina da 330 ml di queste bibite può arrivare a 33 grammi di zuccheri, ben oltre i valori raccomandati per una dieta equilibrata.
Per ridurre gli zuccheri, alcuni marchi usano dolcificanti artificiali come sucralosio o acesulfame K, composti oggetto di studi per possibili effetti negativi sul metabolismo e sul microbiota intestinale. Non mancano poi coloranti e additivi controversi come l’E150d, un colorante caramello associato a rischi allergici e potenzialmente cancerogeni.
Secondo il punteggio finale del test, le bibite peggiori sono state Lurisia Aranciata (3,5/10) e Sanpellegrino Aranciata Gusto Intenso (5,2/10), entrambe con residui di pesticidi e PFAS. La Fanta, pur non contenendo PFAS, ha ricevuto solo 5,9/10 per il livello di zuccheri e pesticidi rilevati.