A Philadelphia, il 22 giugno 2025, durante la fase a gironi del FIFA Club World Cup, Kenan Yildiz ha festeggiato il gol del 2-0 che ha contribuito alla vittoria della Juventus contro il Wydad AC. La partita si è svolta allo Lincoln Financial Field, un impianto che ha ospitato numerosi eventi sportivi di rilievo. L’immagine del calciatore bianconero che esulta è stata immortalata da Daniele Badolato, fotografo ufficiale della Juventus.
Il dribbling in declino nel calcio italiano
Negli ultimi anni, il calcio in Italia ha abbracciato un cambiamento significativo nella sua filosofia di gioco. Gli allenatori, in passato, incitavano i loro giocatori a “puntare” l’avversario, cercando di superarlo con abilità e tecnica. Tuttavia, oggi il dribbling è sempre più raro, e il gioco si è trasformato in un continuo scambio di passaggi, simile a quello del rugby. Questa evoluzione ha portato a una mancanza di creatività e spettacolo, specialmente nelle categorie giovanili e nella Serie A.
Le squadre italiane, invece di schierare giocatori capaci di saltare l’uomo, stanno optando per “quinti”, ovvero calciatori che si concentrano maggiormente sulla corsa e sulla difesa. Questi atleti, pur essendo veloci e dinamici, spesso non riescono a creare occasioni da gol come le ali tradizionali, che sono in grado di inventare giocate decisive. L’assenza di dribbling ha portato a una stagnazione nel gioco offensivo, con i giocatori che si limitano a portare la palla sul fondo per poi ritornare indietro o, nei casi peggiori, a effettuare cross imprecisi.
Il confronto con le squadre di Champions League e del Mondiale per Club è evidente. Le formazioni di alto livello schierano ali che si prendono rischi e cercano di portare la palla in porta, risultando spesso più produttive in termini di gol. In Italia, invece, si assiste a una proliferazione di calciatori che, pur essendo abili nel correre, non possiedono la stessa capacità di creare pericoli per la difesa avversaria. La distinzione tra l’ala, che fa volare la squadra, e il “quinto”, che ha un approccio più conservativo, è diventata sempre più marcata.
La necessità di un cambio di mentalità
Per il futuro del calcio italiano, è fondamentale un cambiamento di mentalità. È necessario tornare a valorizzare la tecnica individuale e il dribbling, elementi che hanno caratterizzato il gioco italiano nel passato. La formazione dei giovani calciatori dovrebbe includere esercizi che promuovono la creatività e l’inventiva, per garantire che le nuove generazioni di calciatori possano affrontare gli avversari con sicurezza e abilità.
In questo contesto, gli allenatori dovrebbero incoraggiare i loro giocatori a prendere rischi e a non temere di affrontare l’avversario. La capacità di saltare l’uomo non solo arricchisce il gioco, ma offre anche opportunità di segnare gol e di creare occasioni per la squadra. Solo attraverso un approccio più audace e tecnico sarà possibile riportare il calcio italiano ai vertici del panorama internazionale.
La sfida è grande, ma il potenziale è evidente. Con un impegno collettivo da parte di allenatori, giocatori e dirigenti, il calcio italiano può riscoprire la gioia del dribbling e della creatività, riportando il fascino e l’emozione nel gioco.