Un imponente grattacielo, caratterizzato da 140 gradini, si erge fino a 27 metri, mentre una piattaforma a 20 metri accoglierà gli atleti. A Singapore, dal 25 al 28 settembre 2025, si svolgeranno i Mondiali di tuffi da grandi altezze, un evento che vedrà la partecipazione di 16 donne e 23 uomini, pronti a sfidare le leggi della gravità . L’Italia, rappresentata da tre atleti, si prepara a dare il massimo.
Le competizioni si terranno al Palawan di Sentosa, una località situata appena fuori Singapore. Per la prima volta, il programma delle gare si estenderà su quattro giorni, in una cornice che si affaccia sul mare, dove recentemente si sono disputate gare di nuoto di fondo, con Ginevra Taddeucci e Gregorio Paltrinieri che hanno conquistato sei medaglie d’argento.
L’Italia sarà presente con Elisa Cosetti, Andrea Barnabà e Davide Baraldi, che parteciperanno al loro terzo mondiale, dopo le esperienze di Fukuoka e Doha. L’obiettivo primario per gli azzurri è quello di entrare tra i primi 14 al mondo, un traguardo che rappresenterebbe un passo significativo nella loro crescita sportiva.
Un progetto a lungo termine
Oscar Bertone, direttore tecnico della squadra italiana, ha commentato il percorso intrapreso dai tuffatori, sottolineando che il progetto è iniziato diversi anni fa, quando i ragazzi erano ancora minorenni. Bertone si augura di raccogliere i frutti di un lavoro costante, nonostante una stagione segnata da infortuni che ha ostacolato la preparazione degli atleti. La squadra è determinata a dare il massimo, anche in vista delle nuove regole che influenzeranno le gare.
Il programma prevede l’esecuzione di quattro tuffi, con la possibilità di ripetere i tuffi liberi nei round successivi. L’obiettivo finale è chiaro: raggiungere la finale e competere fino all’ultimo.
Dettagli delle gare e strategie
Alessandro De Rose, tecnico della squadra e medaglia di bronzo ai mondiali di Budapest nel 2017, ha spiegato le peculiarità del nuovo formato delle gare. I primi due giorni di competizione vedranno gli atleti eseguire un tuffo obbligatorio e uno libero, seguiti da un tuffo intermedio e un altro libero. In base ai punteggi ottenuti, verrà stilata una classifica che permetterà di accedere ai primi 14 atleti per la finale.
In quest’ultima fase, i partecipanti dovranno ripetere i due tuffi liberi con il coefficiente di difficoltà più alto, sommando i punti guadagnati con i tuffi precedenti. De Rose ha evidenziato il duro lavoro svolto dai ragazzi nei collegiali di Roma e Fort Lauderdale, dove hanno perfezionato le loro routine, introducendo variazioni significative.
Barnabà , in particolare, ha apportato un miglioramento alla sua esecuzione, inserendo un triplo mortale indietro con un avvitamento in più rispetto all’anno precedente, aumentando così il coefficiente di difficoltà . La squadra continua a lavorare per migliorare le proprie performance, testando gradualmente le piattaforme per affrontare le gare in modo sicuro e preparato.