Donadoni: “Il Milan ha bisogno di maggiore chiarezza, Allegri e Tare porteranno cambiamenti”

Rosa De Angelis

Luglio 22, 2025

L’ex centrocampista del Milan, Roberto Donadoni, ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo alle problematiche che hanno caratterizzato la stagione 2024-2025 della squadra rossonera. Donadoni, che ha lasciato un’impronta indelebile nel calcio italiano, ha analizzato i fattori che hanno contribuito alle difficoltà affrontate dal club milanese, evidenziando l’importanza di una solida programmazione e di una leadership chiara.

Il percorso di Roberto Donadoni

Roberto Donadoni è considerato uno dei centrocampisti più completi della storia del calcio italiano. Originario di Bergamo, ha iniziato la sua carriera professionistica con l’Atalanta, ma è stato nel Milan che ha raggiunto il massimo della sua carriera. Sotto la guida di allenatori come Arrigo Sacchi e Fabio Capello, ha contribuito a un’epoca d’oro per il club, conquistando ben 6 scudetti e numerosi trofei internazionali, tra cui 3 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.

La sua carriera in Nazionale è stata altrettanto significativa, con 63 presenze e partecipazioni a importanti competizioni come gli Europei del 1988 e 1996, e ai Mondiali del 1990 e 1994, dove ha raggiunto la finale persa contro il Brasile. Terminata la carriera da calciatore, Donadoni ha intrapreso la strada dell’allenatore, guidando anche la Nazionale italiana durante l’Euro 2008, dimostrando così le sue capacità di leadership e strategia.

Analisi della stagione 2024-2025

Nel corso di un’intervista concessa a Milanisti Channel, Donadoni ha esaminato le carenze che hanno afflitto il Milan nella scorsa stagione. Secondo lui, la mancanza di una programmazione chiara da parte della società ha generato confusione all’interno dello spogliatoio. “Credo che al Milan nella passata stagione sia venuto un po’ meno un discorso di base riferito al Club. Probabilmente non c’è stata quella programmazione, quella chiarezza da parte della società e questo ha generato anche all’interno dello spogliatoio un po’ di confusione”, ha dichiarato Donadoni. Questa situazione ha portato a un cambio di allenatore, una mossa che spesso comporta difficoltà e instabilità.

Donadoni ha anche messo in luce come il potenziale della rosa fosse superiore ai risultati ottenuti, sottolineando che il club non ha fornito il supporto necessario. “Insomma il club non ha dato certamente l’apporto che probabilmente era necessario e questo si è riflesso in una posizione in classifica deficitaria”, ha aggiunto l’ex centrocampista.

Il futuro con Tare e Allegri

Con l’arrivo di Igli Tare e Massimiliano Allegri, Donadoni si mostra ottimista riguardo al futuro del Milan. “Credo che gli arrivi di Tare e Allegri possano sicuramente portare dei benefici. Tare è esperto, è navigato, conosce un po’ tutto l’ambiente”, ha affermato. Secondo lui, Tare ha la capacità di gestire i rapporti con altri club, essenziale per il mercato dei trasferimenti.

Allegri, pur avendo trovato un ambiente cambiato rispetto al suo passato, porta con sé una conoscenza profonda del Milan. Donadoni ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra il direttore sportivo e l’allenatore per il raggiungimento di risultati positivi. “Avere un’idea che sia unica e che venga appoggiata in tutti i sensi, altrimenti si riesce difficilmente ad ottenere risultati”, ha concluso.

L’intervista a Donadoni offre uno sguardo prezioso sulle sfide e le opportunità che il Milan deve affrontare nel prossimo futuro, con la speranza di un ritorno ai vertici del calcio italiano e internazionale.

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