Nazzareno Canuti, noto come Nazza, è un ex calciatore che ha vestito la maglia dell’Inter negli anni ’70 e ’80, contribuendo in modo significativo alla conquista dello scudetto nel 1978. Attualmente residente a Cinisello Balsamo, a 69 anni continua a mantenersi attivo praticando sport quotidianamente. La sua passione per il calcio è evidente nei racconti che condivide, dove la nostalgia per i momenti vissuti in campo si mescola a un sorriso contagioso.
Gli inizi di una carriera nel calcio
Canuti racconta come il suo percorso calcistico sia iniziato in modo inaspettato. A soli 14 anni, si trovava a Rogoredo per un provino, dopo aver iniziato a giocare come raccattapalle. Il suo talento emerse subito, ma inizialmente gli fu consigliato di cambiare ruolo da ala destra a terzino. La delusione fu grande quando, dopo un provino, gli dissero che non era idoneo. Tuttavia, un dirigente intuì il suo potenziale e lo convinse a firmare un contratto con l’Inter, un momento che segnò l’inizio della sua carriera calcistica.
La reazione del padre fu di sorpresa, poiché non era a conoscenza del provino. Canuti descrive il padre come una persona pragmatica, un autista che lavorava duramente per sostenere la famiglia. Questa umiltà e dedizione si riflettono nel modo in cui Nazza ha affrontato la sua carriera, sempre con una certa modestia e rispetto per il gioco.
Il periodo all’Inter e l’arrivo di Bersellini
Durante la sua permanenza all’Inter, Canuti si è ritrovato a giocare in una squadra affiatata. Con l’arrivo dell’allenatore Eugenio Bersellini, la vita di Nazza cambiò drasticamente. Ricorda il periodo come molto intenso, caratterizzato da allenamenti estenuanti e una disciplina ferrea. Nonostante le difficoltà iniziali, con il supporto di Giacinto Facchetti, Nazza si adattò al nuovo stile di allenamento e divenne un elemento chiave della squadra.
La stagione 1977-78 rappresentò un punto di svolta, poiché Canuti divenne titolare e contribuì in modo determinante alla vittoria del campionato. L’allenatore Bersellini, pur essendo severo, insegnò a Nazza il valore del sacrificio e della determinazione. Canuti ricorda con affetto anche i momenti più leggeri, come quando il suo allenatore si preoccupava della sua vita personale, dimostrando un lato umano in un ambiente altrimenti rigido.
Il passaggio al Milan e la carriera post-calcio
Dopo sette stagioni in nerazzurro, Canuti si trovò a dover affrontare un trasferimento al Milan in Serie B, un cambiamento che lo colse di sorpresa. Durante una tournée in Cile, apprese della sua cessione senza preavviso. Nonostante le iniziali riserve, Nazza si adattò rapidamente alla nuova realtà, vincendo anche con il Milan e incontrando nuovi compagni di squadra di grande talento.
La sua carriera calcistica si interruppe prematuramente all’età di 31 anni, quando decise di ritirarsi dal calcio professionistico. La voglia di esplorare nuove opportunità lo portò a lavorare nel settore dell’elettronica, dove trovò una nuova dimensione lavorativa grazie a un incontro casuale con Claudio Borroni, dirigente della Sony. Questa transizione segnò l’inizio di una nuova vita, lontano dai campi da gioco, ma sempre con un legame profondo con il suo passato calcistico.
Nazzareno Canuti continua a portare nel cuore i colori dell’Inter, rivivendo con entusiasmo i momenti di gloria e le sfide affrontate, dimostrando che la passione per il calcio può durare una vita intera.