Protesta degli atleti contro la partecipazione dei russi ai mondiali di scherma

Rosa De Angelis

Luglio 20, 2025

La decisione della Federazione Internazionale di Scherma (Fie) di permettere la partecipazione di Sofya Velikaya, maggiore delle forze armate russe e sostenitrice del Presidente Vladimir Putin, ai Mondiali di scherma in programma a Tbilisi, ha sollevato un’ondata di proteste. La conferma della sua presenza è arrivata lo scorso 13 luglio, scatenando la reazione di 447 schermidori provenienti da 40 paesi, che hanno sottoscritto una lettera aperta contro la scelta della Fie di semplificare la verifica della neutralità per gli atleti russi e bielorussi. La schermitrice ucraina Olga Kharlan ha pubblicato la lettera sul suo profilo Instagram, evidenziando le preoccupazioni condivise dai firmatari riguardo a due decisioni fondamentali: l’abolizione dei controlli di neutralità per gli atleti russi e il permesso di competere senza restrizioni.

Le preoccupazioni degli atleti

I firmatari della lettera hanno messo in evidenza come le recenti decisioni della Fie contraddicano le raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), che si oppone alla partecipazione di atleti russi, anche in veste di neutrali, se appartenenti a gruppi sportivi militari come il CSKA. Ignorare tali indicazioni potrebbe comportare gravi conseguenze per la Fie, tra cui il rischio di perdere lo status olimpico, un destino già subito dalla Federazione Internazionale di Pugilato Olimpico (Iba). Tra i 447 atleti, 339 sono attivi e 208 hanno acconsentito a rendere pubblici i loro nomi, dimostrando una forte unità contro la decisione della Fie. La lettera è stata anche diffusa dall’organizzazione per i diritti umani nello sport, Global Athlete, e ha ricevuto il supporto dell’Ufficio di presidenza della Confederazione Europea di Scherma (Efc), che ha chiesto il rispetto delle raccomandazioni del Cio.

Le dichiarazioni del comitato olimpico ucraino

Il 6 luglio, il Comitato Olimpico Ucraino aveva già chiesto alla Fie di escludere Sofya Velikaya dai Mondiali, citando i criteri di neutralità stabiliti dal Cio. Nella loro nota, hanno sottolineato che Velikaya è una cittadina russa e un maggiore delle Forze Armate russe, come riportato sul sito ufficiale del CSKA. Inoltre, è stata identificata come una rappresentante di Putin durante le elezioni russe del 2024. Secondo il Cio, una persona con tali legami non può essere considerata neutrale e non ha diritto di partecipare agli eventi sportivi internazionali o di rappresentare gli interessi degli atleti globali.

Le dichiarazioni del ministro dello sport russo

Nonostante le polemiche, il 13 luglio la Fie ha confermato la sua decisione di consentire la partecipazione degli atleti russi come “neutrali”, generando ulteriori discussioni. In un contesto di tensione, il ministro dello sport russo e presidente del comitato olimpico, Mikhail Degtyarev, ha affermato che la Russia “si candiderà sicuramente di nuovo” per ospitare le Olimpiadi, senza specificare se si tratterà delle edizioni estive o invernali. Questa dichiarazione è giunta in un momento in cui la questione della neutralità degli atleti russi continua a essere un tema di acceso dibattito nella comunità sportiva internazionale.

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