Il 20 luglio 2025, la Procura di Milano ha avviato un’inchiesta riguardante un presunto sistema di corruzione legato agli appalti urbanistici. L’indagine ha messo nel mirino i progetti per la costruzione del nuovo stadio di Milan e Inter, previsto nei pressi dello storico San Siro, che, secondo le recenti decisioni del Tar, sarà in gran parte demolito. Il quotidiano Corriere della Sera ha rivelato che ci sarebbe stato un “patto corruttivo” per gestire il futuro dello Stadio Meazza e del quartiere circostante, compromesso dalle rivelazioni della Procura.
Coinvolgimento di figure chiave
Secondo le indagini, il presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e l’architetto Federico Pella, manager della società di progettazione integrata J+S, sarebbero stati i principali artefici di questo accordo illecito. Marinoni, descritto dai magistrati come un “facendiere spregiudicato”, è stato nominato alla guida della Commissione su raccomandazione di Tancredi e del sindaco Sala, prima di rassegnare le dimissioni nei mesi scorsi. Gli inquirenti sostengono che la Commissione, sotto la sua direzione, sia diventata il “fulcro delle patologie della gestione urbanistica” a Milano, caratterizzata da una corruzione sistemica e ambientale che ha compromesso il controllo pubblico sull’uso del territorio.
Le comunicazioni tra Marinoni e Pella rivelano un’intensa collaborazione per raggiungere obiettivi comuni, tra cui i lavori per il nuovo stadio e il riassetto delle aree di San Siro. La Guardia di Finanza ha scoperto che Marinoni si consultava frequentemente con Tancredi, Pella e investitori immobiliari per trovare soluzioni che rispondessero ai loro interessi, rendendo evidente un sistema di corruzione ben strutturato.
Il coinvolgimento di Massimo Caputi
L’affare relativo a San Siro si complica ulteriormente con l’ingresso dell’immobiliarista Massimo Caputi, il quale ha affidato alla J+S il progetto di trasformazione delle scuderie De Montel in terme. Dalle chat recuperate, emerge che Marinoni e Pella, in accordo con Tancredi, cercavano di ottenere un incarico per i lavori dello stadio Meazza, in attesa di una decisione del sindaco Sala. Marinoni ha tentato di attrarre Caputi offrendogli supporto per la riqualificazione delle aree circostanti le terme, segno di un piano ben orchestrato per allargare la propria influenza sugli appalti.
Strategie illecite e attese politiche
Il “piano criminoso” di Marinoni e Pella si sviluppa in un contesto di incertezze riguardanti il futuro di San Siro. Secondo i magistrati, entrambi attendono con ansia le decisioni del sindaco Sala, poiché queste influenzeranno le opportunità di affari legate alla demolizione o alla trasformazione del Meazza e delle aree limitrofe. Le indagini hanno rivelato che i due protagonisti stavano già studiando come inserirsi nei progetti di costruzione di nuovi stadi a Rozzano e San Donato, cercando di trarre vantaggio dalle potenziali opportunità offerte da questi sviluppi.
Il progetto del villaggio olimpico
In aggiunta, Tancredi ha sollecitato Marinoni riguardo ai lavori per il villaggio olimpico di Milano Cortina, evidenziando l’urgenza e la pressione che i tempi imponevano. Le comunicazioni tra i due indicano una preoccupazione per il progetto olimpico, con Marinoni che si offre di fornire pareri e bozze, dimostrando l’intreccio di interessi tra gli affari pubblici e privati.
La situazione rimane complessa e in evoluzione, con le indagini della Procura di Milano che continuano a svelare dettagli inquietanti su un sistema di corruzione che ha messo a rischio la gestione urbanistica della città.