Roma, Castan rivela: “Dopo il tumore Spalletti mi paragonò al Frosinone”

Rosa De Angelis

Luglio 17, 2025

Leandro Castan, ex difensore della Roma, ha condiviso la sua toccante esperienza di vita con il Corriere della Sera, rivelando il dramma che ha segnato la sua carriera calcistica. Il calciatore, che ha collezionato oltre 100 presenze in Serie A e ha vestito la maglia della Nazionale brasiliana, ha affrontato una battaglia contro un tumore al cervello, un percorso difficile che ha messo in secondo piano la sua passione per il calcio.

Il dramma in campo e la diagnosi

Il 13 settembre 2014, durante la partita tra Empoli e Roma, Castan ha vissuto un momento cruciale che ha cambiato la sua vita. Al 15′ del primo tempo, il difensore ha avvertito un fastidio al flessore che lo ha costretto a lasciare il campo. “In quei 15 minuti è finita la mia carriera. È morta una parte di me”, ha dichiarato. Dopo la partita, la situazione di salute di Castan è rapidamente peggiorata. “La mattina successiva mi girava la testa. Ho pensato di morire”, ha raccontato. Solo due settimane dopo, attraverso una risonanza magnetica, è arrivata la terribile notizia: un tumore al cervello. La diagnosi, però, è stata tenuta segreta per un periodo, lasciando Castan nell’ignoranza della gravità della sua condizione.

Il rientro in campo e le difficoltà

Il ritorno di Castan in campo si è rivelato estremamente difficile. “Non avevo il controllo del mio corpo. Era terribile. Volevo tornare a essere quello di prima, non accettavo di non poterlo fare. Questo mi uccideva”, ha spiegato. La sua relazione con gli allenatori ha influenzato ulteriormente il suo percorso. Rudi Garcia, ex tecnico della Roma, è stato descritto da Castan come un secondo padre, sempre protettivo nei suoi confronti. Al contrario, il rapporto con Luciano Spalletti è stato più complesso. Dopo un’operazione, Castan ha ricevuto un ultimatum dal suo allenatore, che gli ha mostrato una foto del Frosinone, dicendogli che il suo livello non era sufficiente per giocare. “Con me non giochi più”, le parole che hanno segnato un duro colpo per il difensore.

Un nuovo inizio in Brasile

Oggi, Leandro Castan è tornato in Brasile, dove sta studiando per diventare allenatore. “Mi piace stare in campo, sentire l’odore dell’erba, entrare in contatto con i ragazzi. Non è ancora finito il mio momento. C’è un’altra vita nel calcio per Leandro Castan”, ha affermato con determinazione. Nonostante il tentativo di allontanarsi dal calcio, il richiamo del gioco è stato troppo forte e il difensore ha deciso di intraprendere una nuova avventura nel mondo del calcio, dimostrando che la sua passione per questo sport non è svanita. La storia di Castan è un esempio di resilienza e forza, un viaggio che continua oltre le sfide affrontate.

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